Rocca delle Macie

Corriere della Sera / Il Chianti Classico compie 300 anni. Dal Duca Cosimo lll a Bud Spencer

Dal Blog DiVini/Corriere della Sera, l’articolo pubblicato sul quotidiano “Corriere della Sera” , oggi in edicola a pag 35.

I fiaschi con la paglia, l’editto storico del 1716, il bicchiere di vino rosso sul tavolo del Papa negli anni Cinquanta, le spedizioni di casse in America e le incursioni nelle notti della Dolce vita, le colline con i casali di ricchi stranieri al posto dei contadini. I tre secoli di vita del Chianti avvolgono e riecheggiano i destini di nobili famiglie e mezzadri, piccoli vignaioli e imprenditori di altri mondi. Intrecci e coincidenze.

Mentre parte la macchina per la festa lunga un anno dedicata al trecentesimo compleanno del Chianti Classico, a Roma si rende omaggio a Ettore Scola. E si ricorda che il capolavoro del regista, «C’eravamo tanto amati», fu prodotto anche da Italo Zingarelli, il fondatore della cantina Rocca delle Macìe. Nel film, i brindisi scandiscono ricordi e alterchi di tre amici alla trattoria romana «Dal Re della Mezza Porzione». Fino al tocco ironico, quando la figlia del vecchio e straordinario palazzinaro Aldo Fabrizi offre al giovane avvocato Vittorio Gassman non lo spumante ma «una coppa di fresco schiumante».

Brindisi molto diversi prepara Sergio Zingarelli, l’uomo che sta per aprire (martedì prossimo a Milano) l’anno celebrativo del Chianti Classico. È il figlio di Italo, pugile nella categoria medio-massimi, stuntman che poi si mise dall’altra parte della macchina da presa. «Puntò su Bud Spencer e Terence Hill — racconta Sergio Zingarelli —, lanciò “Lo chiamavano Trinità” e il sequel. Venne premiato come il miglior produttore di film medi, poi partecipò alla co-produzione di “Sesso matto” oltre che di “C’eravamo tanto amati”»…..<

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Fonte: Vinotype.itLink Articolo diretto