I vini di Rocca delle Macìe valgono oro secondo The WineHunter
Rocca delle Macìe è nella ristretta nicchia di aziende premiate da Helmuth Köcher, il patron del Merano Wine Festival, nel progetto The WineHunter Award, che ha fatto il suo esordio nell’anno appena concluso e che segnala le migliori espressioni della viticoltura nazionale individuate durante gli assaggi della commissione.
Secondo le commissioni The WineHunter i vini della famiglia Zingarelli di Castellina in Chianti valgono “oro”; infatti ben tre vini di Rocca delle Macìe su quattro degustati hanno ricevuto il The WineHunter Award Gold, che indica un “prodotto di eccellenza superiore grazie ad una produzione artigianale di alta qualità frutto della passione e dedizione”:
il Chianti Classico Gran Selezione Riserva 2014,
il Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2013,
il Chianti Classico Tenuta Sant’Alfonso 2015.
Il Chianti Classico Famiglia Zingarelli 2015, infine, tiene il passo assicurandosi il The WineHunter Rosso per essersi dimostrato vino “di alta qualità grazie a corposità, bouquet, lunghezza, eleganza, piacevolezza ed armonia delle sue componenti”.
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I vini di Rocca delle Macìe selezionati dalla commissione The WineHunter saranno a disposizione per l’assaggio il 27 e il 28 gennaio a Siena durante Wine&Siena, Capolavori del Gusto 2018, manifestazione giunta alla terza edizione, dedicata ad una selezione delle eccellenze vitivinicole che hanno avuto accesso alla scorsa edizione del Merano Wine Festival per i requisiti qualitativi raggiunti.
L’azienda di Castellina in Chianti è presente al Wine&Siena sin dalla prima edizione ed è legata alla manifestazione per ragioni affettive, visto che “si gioca in casa”: un percorso simbolico unisce il respiro medioevale incarnato dal Borgo di Fizzano, complesso dell’XI secolo ristrutturato dalla famiglia Zingarelli, al respiro rinascimentale del Palazzo Salimbeni, una delle strutture principali che ospita Wine&Siena, edificato nel XIV secolo, con l’ampliamento e la ristrutturazione di una proprietà della famiglia Salimbeni del XIII secolo, sulle mura medievali della Chiesa di San Donato.
Fonte: Vinotype.it – Link Articolo diretto