Rocca delle Macìe è un’anima del territorio che sa innovare / Vinovip Cortina 2019
Rocca delle Macìe sarà presente il 14 e il 15 luglio a Vinovip Cortina 2019, la dodicesima edizione dell’evento estivo ideato nel 1997 dalla rivista Civiltà del bere e che, ogni due anni, porta su in cima al Rifugio Faloria, oltre i 2.000 metri, le migliori aziende del vino italiano.
Il Wine Tasting delle Aquile, che si svolge nelle sale del Rifugio Faloria, è l’appuntamento centrale del programma di Vinovip Cortina: un banco d’assaggio unico in Italia da dove godere una spettacolare vista sulle Dolomiti che fanno da scenario a Cortina d’Ampezzo.
Tra le aziende selezionate per questa esclusiva degustazione c’è Rocca delle Macìe, l’azienda chiantigiana della famiglia Zingarelli, che è stata definita dalla rivista Civiltà del bere come “un’anima del territorio che sa innovare”.
Chi vorrà prendere la Funivia del Faloria per raggiungere il Wine Tasting delle Aquile, lunedì 15 luglio, troverà in anteprima l’assaggio dell’annata 2015 di tre vini simbolo di Rocca delle Macìe.
Di seguito le parole della redazione di Civiltà del bere su Rocca delle Macìe e l’elenco dei vini che l’azienda di Castellina in Chianti ha scelto di presentare a Cortina:
Il grande schermo viene spesso definito “la macchina dei sogni”, ma nel cassetto del produttore cinematografico Italo Zingarelli c’era l’acquisto di una tenuta in Toscana, per diventare un apprezzato vignaiolo. Da questo desiderio, oltre 40 anni fa, è nata Rocca delle Macìe, prestigiosa realtà di Castellina in Chianti oggi guidata dal figlio Sergio, la moglie Daniela e la terza generazione rappresentata dai figli Giulia e Andrea, e il nipote Fabio. L’azienda dispone di 500 ettari, di cui oltre 200 vitati, suddivisi nelle sei tenute di proprietà: Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano e le Tavolelle nel Chianti Classico; Campomaccione e Casamaria in Maremma, nell’areale del Morellino di Scansano. La collezione, dall’anima profondamente toscana, è il frutto di un solido rapporto con il territorio da un lato e dell’innovazione e la ricerca volte al miglioramento della qualità dall’altro. Tra i valori fondanti ci sono anche la sostenibilità e la consapevolezza che la terra sia un’enorme ricchezza da preservare con tecniche agronomiche rispettose, come la lotta integrata e la viticoltura di precisione. Il 2019 vede un importante restyling dei due storici Supertuscan Sergioveto e Roccato, sia nel packaging che nello stile produttivo.
Roccato, Toscana Igt 2015
Cambio di uvaggio per questo cru dal Vigneto Poggio alle Pecchie a Castellina in Chianti che diventa un Cabernet Sauvignon in purezza. Gli impianti risalgono al 1996 e la produzione è di sole 6 mila bottiglie
Sergioveto, Chianti Classico Riserva Docg 2015
Single vineyard dal Vigneto Pian della Casina. Con questa vendemmia, che sarà in commercio dal prossimo ottobre, l’etichetta torna a essere un Sangiovese in purezza e diventa un Chianti Classico Riserva
Sergio Zingarelli, Chianti Classico Gran Selezione Docg 2015
Massima espressione della produzione aziendale, è il risultato di un progetto di ricostituzione dei vigneti avviato nel 2000 nella tenuta Le Macìe, dove il Sangiovese si esprime in modo unico e irripetibile
Trovate i dettagli per partecipare su vinovipcortina.it
Fonte: Vinotype.it – Link Articolo diretto